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Implantologia a carico differito: il processo di osteointegrazione

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L’implantologia a carico differito è una delle tipologie di impianti dentali e una tecnica chirurgica che permette di inserire un impianto al posto di un dente mancante. Grazie a questa terapia, un paziente che ha perso uno o più denti da un anno, due anni o anche di più, può sostituire gli elementi mancanti e tornare alla vita di prima.
L’impianto è una radice artificiale fatta di un materiale particolare, il titanio nel 99% dei casi. Una volta inserito all’interno del nostro osso, il titanio permette alle cellule del nostro osso di creare osso nuovo, “incollando” questa radice artificiale all’osso in cui è stato posizionato. Questo processo di creazione di nuovo osso, viene chiamato osteointegrazione.
Affinché il processo di osteointegrazione funzioni, è necessario garantire la stabilità primaria. Cioè, l’impianto deve essere inserito all’interno dell’osso, senza essere sottoposto a movimenti. Deve rimanere stabile mentre le cellule ossee formano osso nuovo e lo fanno incollare.

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Implantologia a carico differito e osteointegrazione degli impianti

Ma come funziona il carico differito? Il medico opera chirurgicamente il paziente e inserisce la radice artificiale. Una volta terminata questa prima operazione, seppellisce l’impianto, chiudendo la gengiva. La radice artificiale viene lasciata indisturbata per circa 3-4 mesi.
Dopo 3-4 mesi il paziente subisce un secondo intervento chirurgico in cui viene riaperta la testa dell’impianto, viene preso un’impronta digitale e viene preparato un dente artificiale, poi avvitato o cementato su questo impianto. Questo, in linguaggio tecnico,viene definito impianto in due fasi a carico differito.
Esiste anche un’altra procedura medica: l’implantologo inserisce l’impianto con un tappo, chiamata vite di guarigione, che permette alle gengiva di guarire, senza chiudersi sopra la testa dell’impianto. In questo modo, la gengiva prende un profilo anatomico simile a quello naturale e così risparmia al paziente il secondo atto chirurgico.
Passati quindi i 3-4 mesi in cui l’impianto si osteointegra, il medico toglie la vita di guarigione, prende l’impronta e l’odontotecnico costruisce il dente che verrà incollato o avvitato all’impianto. Questo viene chiamato impianto in una fase a carico differito. Quindi c’è solo un intervento chirurgico e poi si attendono comunque 3-4 mesi.

Quando dura il processo di osteointegrazione degli impianti a carico differito?

Come abbiamo già detto sopra, il processo di osteointegrazione, normalmente dura circa 3-6 mesi. La durata però dipende dai casi e dalla capacità dell’organismo di accogliere l’impianto.

Come aiutare il processo di osteointegrazione

Una dieta varia e ricca di nutrienti è essenziale per la salute del cavo orale, e non soltanto per favorire il processo di osteointegrazione e la buona riuscita di un intervento di implantologia. Una dieta adeguata dovrebbe garantire il giusto apporto di alcuni nutrienti, che contribuiscono alla salute delle ossa: calcio, fluoruri, magnesio, potassio, vitamina B6, vitamina D e zinco.

Implantologia a carico differito e immediato

Come dice il termine stesso, l’implantologia a carico differito permette di riabilitare i denti mancanti nell’arco di ventiquattro ore. Quando è possibile, il carico immediato è una soluzione ideale per il paziente, tuttavia non è sempre la soluzione migliore.
La scelta tra una tipologia di impianto e l’altra sta al dentista, che valuterà la situazione del paziente sulla base di fattori medici, ad esempio:

  • ci sono delle infezioni dei tessuti che circondano il dente, come la gengivite e la piorrea?
  • come mastica il paziente?
  • tende a digrignare i denti?
  • quanto osso è disponibile?

Per rispondere a queste domande, il dottore richiede anche degli esami ulteriori, come la TAC Cone Beam, una radiografia tridimensionale che indica i volumi dell’osso nella zona in cui manca il dente, la densità dell’osso, la presenza di strutture come nervi, vasi sanguigni.
Il carico immediato dunque, si può fare solo quando il dottore è sicuro di poter garantire la stabilità primaria.

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