Implantologia dentale rischi
Se pensi che con l’implantologia dentale rischi di incorrere in controindicazioni e problematiche, allora sei sulla pagina giusta per chiarire ogni dubbio!
Il primo passo per limitare i rischi collegati all’operazione di implantologia dentale è quello di rivolgersi a un professionista, che sappia pianificare in modo adeguato l’intervento e presti particolare attenzione all’igiene di ambienti e attrezzature e alla qualità dei materiali utilizzati.
Oltre a ciò, quando si parla di implantologia dentale rischi e controindicazioni, il ruolo del paziente è fondamentale. Dopo l’intervento vi sono piccoli accorgimenti quotidiani a cui è necessario prestare attenzione, per evitare conseguenze spiacevoli.
Tra queste la perimplantite, un’infezione batterica che colpisce il tessuto di sostegno dell’impianto, lo rende più fragile e porta nei casi più gravi alla perdita dell’impianto stesso.
L’impianto dentale fa male?
Una domanda frequenta è “l’impianto dentale fa male?” Grazie all’effetto dell’anestesia, durante l’intera operazione non si avvertirà alcun dolore o fastidio.
In seguito, soprattutto nei primi giorni successivi all’intervento, si potrebbe notare un certo gonfiore nella zona operata e si potrebbero sentire alcuni lievi fastidi, dovuti al processo di guarigione in atto.
Tali problematiche solitamente scompaiono nel giro di una decina di giorni, ma se dovessero permanere a lungo nel tempo, uniti a sanguinamento o irritazione gengivale, sarà bene contattare lo Studio Dentistico, potrebbe infatti essere in atto un processo infiammatorio pericoloso per la stabilità dell’impianto dentale.
Come riconoscere un’infezione?
Prevenire è certamente meglio che curare, ma quando non è possibile è importante almeno cercare di intercettare la problematica nelle fasi iniziali. Come? Riconoscendone i sintomi principali e rivolgendosi a un professionista quanto prima.
Con l’implantologia dentale rischi alcuni effetti collaterali, a cui è bene prestare attenzione troviamo:
– Arrossamento e sanguinamento della gengiva
– Impianto dentale dolorante, soprattutto durante la masticazione
– Presenza di pus
– Riassorbimento osseo
– Sensazione di mobilità dell’impianto
Inizialmente la perimplantite coinvolge la gengiva che circonda l’impianto, la quale risulterà irritata e, in alcuni casi, sanguinante.
In questa fase di solito non si avverte dolore, al massimo qualche fastidio durante l’igiene orale quotidiana, ed è questo il motivo che solitamente porta a sottovalutare la patologia.
Quando l’infiammazione penetra in profondità e arriva fino all’osso, potrebbero presentarsi i segnali tipici di un’infezione, come ad esempio il pus.
Inoltre, il dolore percepito sarà maggiore. In questa fase la malattia parodontale è già a uno stadio avanzato e potrebbe richiedere trattamenti più complessi, anche di tipo chirurgico.
Come si manifesta il rigetto di un impianto dentale
Quando parliamo di implantologia dentale rischi, si sente dire spesso, soprattutto dai non addetti ai lavori, la parola “rigetto”.
Il timore che l’impianto possa venire rigettato dall’organismo del paziente è però infondato: l’impianto dentale inserito non stimola il sistema immunitario a una reazione di difesa in quanto è fatto di titanio, un materiale inerte, estremamente biocompatibile, che si integra senza problemi con il tessuto osseo.
Ciò che erroneamente viene definito “rigetto di un impianto dentale” è la perdita precoce o tardiva dell’impianto, che prende il nome di “insuccesso implantare”, ed è molto raro.
La maggior parte delle volte è dovuto a una mancata osteointegrazione dell’impianto, causata da un’infezione batterica oppure da una pianificazione scorretta del trattamento, ad esempio se si sceglie di caricare subito l’impianto quando le condizioni non lo consentono.
Implantologia dentale rischi e controindicazioni
Se si parla di “implantologia dentale rischi” è naturale parlare anche delle sue controindicazioni.
L’inserimento di uno o più impianti dentali, per quanto la tecnologia abbia fatto passi da gigante, è pur sempre un intervento chirurgico, che richiede al paziente di presentare delle condizioni idonee.
Per questo motivo la visita iniziale è fondamentale, è il momento in cui si andrà ad analizzare la situazione di partenza del paziente: età, sesso, malattie autoimmuni, qualità e quantità di tessuto osseo, condizioni patologiche, stile di vita.
Chi non può fare un impianto dentale
In generale tutti i pazienti in buono stato di salute possono sottoporsi a un intervento, ma vi sono alcune controindicazioni nel caso in cui il paziente presenti condizioni che possono influenzare negativamente l’osteointegrazione e la durata dell’impianto. In questi casi con l’implantologia dentale rischi di incorrere in problematiche, se il caso non viene studiato nel dettaglio.
Qui di seguito le situazioni in cui è necessario prestare più attenzione:
• Scarso residuo osseo, che non assicura la stabilità dell’impianto
• Patologie orali non trattate
• Problematiche cardiovascolari
• Diabete scarsamente controllato
• Immunodepressione
• Malattia parodontale non trattata
• Fumo
• Assunzione di determinati farmaci
Grazie ai progressi dell’implantologia è oggi quasi sempre possibile trovare una soluzione e riabilitare in modo fisso il sorriso del paziente anche in presenza di tali problematiche.
Chi ha osteoporosi può fare impianti dentali?
Quando si parla di implantologia dentale rischi e controindicazioni una delle problematiche che più spesso vengono citate è l’osteoporosi.
Questa malattia provoca l’indebolimento della struttura ossea, che risulta più fragile e più soggetta a fratture.
Chi soffre di osteoporosi spesso pensa che con l’implantologia dentale rischi di incorrere in controindicazioni e quindi di non essere idoneo all’intervento, in realtà esistono alcune soluzioni implantari che permettono una riabilitazione estetica e funzionale soddisfacente.
L’importante è confrontarsi con l’implantologo, comunicandogli lo stato della malattia e il piano terapeutico che si sta seguendo.
Solitamente, infatti, chi assume bifosfonati, farmaci che ostacolano il riassorbimento osseo, deve seguire particolari protocolli preventivi per non correre rischi.
Impianto dentale titanio rischi
Il titanio è un materiale perfettamente biocompatibile, spesso utilizzato in ambito chirurgico, che si integra perfettamente con l’organismo e, nel caso dell’impianto, con l’osso mascellare o mandibolare.
Come ci si sente dopo un impianto dentale?
L’impianto dentale fa male dopo l’intervento? A seguito dell’intervento sarà possibile sentire la gengiva leggermente gonfia e dolorante, soprattutto nei primi momenti.
Solitamente questi fastidi sono perfettamente controllabili con ghiaccio e farmaci antidolorifici, e scompaiono autonomamente nel giro di una decina di giorni circa.
Nonostante l’indolenzimento iniziale, la zona operata va tenuta pulita tramite sciacqui e manovre di igiene, il fumo andrà tassativamente evitato perché estremamente dannoso per l’osteointegrazione.
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